Il processo di comunicazione della diagnosi ai genitori di un bambino con sindrome di Down è estremamente complesso sostanzialmente per tre motivi: il primo è che si è costretti in ogni caso ad infrangere il progetto ideale che ogni coppia di genitori produce durante ogni gravidanza; il secondo è che i genitori ritengono o sperano che il medico che gli sta di fronte stia sbagliando, il terzo è costituito dal fatto che bisogna dare ai genitori delle informazioni semplici ma complete e bisogna essere pronti a rispondere alle loro domande.
Counseling con i genitori
Non è possibile in nessun caso completare questo processo in un solo incontro. L’iter migliore da seguire è quello di colloqui a distanza di tempo programmati o meglio ancora è preferibile rendere manifesta la propria disponibilità a colloqui ogni qualvolta i genitori ne avvertano la necessità.
E’, però, necessario ribadire che l’atteggiamento umano, il tatto, la chiarezza e semplicità nell’esporre i problemi già nel corso del primo colloquio sono i cardini di una buona consulenza.
I genitori debbono conoscere senza falsi pietismi e comprendere a fondo ed in maniera positiva quelli che sono gli aspetti peculiari della persona con sindrome e considerato l’impossibilità conoscere in anticipo le principali fasi del suo sviluppo psicomotorio, della sua crescita si consiglia ai genitori di frequentare l’associazione o altri genitori di bambini con sindrome di Down.
Molti genitori avvertono in seguito, quando la fase di tipo emozionale è forse superata ed il loro bambino dimostra come tutti una partecipazione all’ambiente in cui vive, la necessità di avere maggiori chiarimenti o dettagli ritornando su aspetti o su problemi che non sono stati ben compresi durante i primi colloqui.
Anche l’Associazione è disponibile per ulteriori colloqui di caunseling durante tutte le fasi dello sviluppo.